ENTANGLEMENT – SINCRONIZZAZIONE – RISONANZA
ENTANGLEMENT
L‘entanglement è un fenomeno quantistico in cui due o più particelle diventano interconnesse in modo tale che lo stato di una particella sia intimamente legato allo stato dell’altra, indipendentemente dalla distanza che le separa.
Ciò che rende l’entanglement affascinante quindi, è che nel caso ad esempio di due elettroni, quando misuriamo il primo e il suo stato collassa, il secondo presenterà istantaneamente una correlazione (o connessione) con la grandezza misurata, e questo può avvenire anche se il secondo elettrone si trova a una distanza molto grande rispetto al primo, persino a livello cosmico.
Allo stesso modo, quando si ha un sistema composto da più particelle entangled, lo stato del sistema non può essere descritto come la semplice combinazione dei singoli stati delle particelle. Le proprietà del sistema composto non possono essere definite separatamente per ciascuna particella, ma solo in relazione all’intero sistema.
L’intero sistema ha uno stato quantistico che è unico.
Questo fenomeno è stato definito da Albert Einstein come “spooky action at a distance” (azione spettrale a distanza).
Einstein, insieme a Boris Podolsky e Nathan Rosen, ha proposto nel 1935 un famoso argomento noto come “paradosso EPR” (Einstein-Podolsky-Rosen) per cercare di mettere in evidenza un’apparente violazione della località associata all’entanglement.
Sebbene l’entanglement possa sembrare “spooky” o controintuitivo, non viola la località (non permettere la trasmissione di informazioni definite a velocità superiori a quella della luce).
NOTA. Lo stato quantistico rappresenta le proprietà quantistiche della particella e fornisce una descrizione matematica delle sue caratteristiche e del suo comportamento.
Se ci riferiamo a una singola grandezza misurabile, come la posizione, l’energia o il momento, lo stato quantistico ci fornisce informazioni sulla probabilità di ottenere specifici valori di quella grandezza quando effettuiamo una misurazione. Ad esempio, se consideriamo lo stato di una particella in relazione alla posizione, lo stato quantistico ci darà informazioni sulla probabilità di trovare la particella in diverse posizioni.
SINCRONIZZAZIONE SPONTANEA – ENTANGLEMENT
Ci sono alcune analogie interessanti tra i due fenomeni.
L’entanglement quantistico, come abbiamo detto, è caratterizzato dal fatto che due particelle possono diventare interdipendenti (la misura di una influisce immediatamente sulla misura dell’altra, indipendentemente dalla distanza che le separa). In modo simile, la sincronizzazione spontanea può mettere in fase un insieme di elementi, creando una sorta di interdipendenza tra di stessi. Se un elemento del sistema si muove in un determinato modo, gli altri elementi del sistema rispondono in modo sincronizzato, creando una sorta di “connessione” tra di loro. Questa connessione può essere molto forte, tanto da far sì che gli elementi del sistema agiscano come un’unica entità.
Esperimento di fisica che vede alcuni metronomi (in azione) allineati su di una base comune (un piano elastico o superficie oscillante), la quale viene messa in vibrazione dal loro stesso movimento. Le oscillazioni dei metronomi si influenzeranno a vicenda, attraverso l’interazione reciproca tramite la piattaforma elastica, portando così a un movimento coordinato e sincronizzato.
Si potrebbe dire che la sincronizzazione avviene grazie alla creazione di un campo di coerenza, ovvero un’onda che “racchiude” tutti i metronomi e li fa oscillare in modo coordinato. Quando i metronomi sono posti sul piano basculante e messi in moto, iniziano a scambiarsi energia attraverso l’oscillazione della piattaforma, creando un campo di coerenza che li sincronizza. In altre parole, l’energia viene trasmessa da un metronomo all’altro attraverso la piattaforma, finché tutti i metronomi non si trovano in uno stato di oscillazione coordinata. La presenza di questo campo di coerenza è ciò che permette ai metronomi di sincronizzarsi, nonostante la loro oscillazione individuale iniziale non fosse coordinata.
RISONANZA – ENTANGLEMENT
Quando due diapason sono accordati alla stessa frequenza, se uno di essi viene fatto vibrare, l’altro comincerà a vibrare automaticamente, in quanto le sue molecole sono in grado di risuonare alla stessa frequenza. In un modo simile, quando due particelle quantistiche sono entangled, se viene effettuata una misura su una particella, la misura dell’altra particella cambierà automaticamente, in quanto le proprietà quantistiche delle particelle sono “intrecciate”.
In entrambi i casi, i due sistemi (diapason – particelle entangled) mostrano un comportamento coordinato. Nei diapason, la vibrazione di uno induce la vibrazione nell’altro. Nell’entanglement, la misurazione di una particella influenza istantaneamente lo stato dell’altra. Entrambi i fenomeni possono essere descritti come parti di un unico sistema. Anche se la prima è mediata fisicamente e localmente da onde sonore, e l’altra è intrinsecamente quantistica e non–locale.
L’entanglement quantistico potrebbe essere visto come un effetto di risonanza su scala infinita.
ENTANGLEMENT – COSCIENZA E MACROCOSMO
Il modello ORCH-OR (ORCHestrated Objective Reduction) sviluppato dal fisico, cosmologo Roger Penrose e dal medico anestesista Stuart Hameroff, propone la coscienza come il risultato dell’interazione tra le strutture cerebrali e i processi quantistici a livello microscopico. Penrose sostiene che la coscienza non può essere spiegata dalla fisica classica, ma richieda l’utilizzo della fisica quantistica per comprenderne la natura.
Secondo questa incredibile teoria, i microtubuli all’interno delle cellule cerebrali svolgono un ruolo cruciale nell’elaborazione delle informazioni e nell’orchestrazione dei processi neuronali. Tale elaborazione a livello microscopico pare avere un ruolo fondamentale nella formazione della coscienza.
Inoltre, vi è l’idea che la coscienza sia collegata alla teoria dell’entanglement quantistico (ovvero la connessione tra due particelle che si estende oltre lo spazio e il tempo). Secondo la teoria ORCH–OR, l’entanglement quantistico potrebbe svolgere un ruolo nella connessione tra il cervello e i processi quantistici a livello microscopico, contribuendo alla formazione della coscienza.
Il lavoro di Penrose in questo campo ha portato un’intensa attenzione sulla possibile esistenza di fenomeni quantistici a livello macroscopico.
COME NASCE LA COSCIENZA? LO SPIEGA IL PREMIO NOBEL PER LA FISICA ROGER PENROSE – Scienza e Conoscenza
A cura di Serena Giannini
ENTANGLEMENT
L‘entanglement è un fenomeno quantistico in cui due o più particelle diventano interconnesse in modo tale che lo stato di una particella sia intimamente legato allo stato dell’altra, indipendentemente dalla distanza che le separa.
Ciò che rende l’entanglement affascinante quindi, è che nel caso ad esempio di due elettroni, quando misuriamo il primo e il suo stato collassa, il secondo presenterà istantaneamente una correlazione (o connessione) con la grandezza misurata, e questo può avvenire anche se il secondo elettrone si trova a una distanza molto grande rispetto al primo, persino a livello cosmico.
Allo stesso modo, quando si ha un sistema composto da più particelle entangled, lo stato del sistema non può essere descritto come la semplice combinazione dei singoli stati delle particelle. Le proprietà del sistema composto non possono essere definite separatamente per ciascuna particella, ma solo in relazione all’intero sistema.
L’intero sistema ha uno stato quantistico che è unico.
Questo fenomeno è stato definito da Albert Einstein come “spooky action at a distance” (azione spettrale a distanza).
Einstein, insieme a Boris Podolsky e Nathan Rosen, ha proposto nel 1935 un famoso argomento noto come “paradosso EPR” (Einstein-Podolsky-Rosen) per cercare di mettere in evidenza un’apparente violazione della località associata all’entanglement.
Sebbene l’entanglement possa sembrare “spooky” o controintuitivo, non viola la località (non permettere la trasmissione di informazioni definite a velocità superiori a quella della luce).
NOTA. Lo stato quantistico rappresenta le proprietà quantistiche della particella e fornisce una descrizione matematica delle sue caratteristiche e del suo comportamento.
Se ci riferiamo a una singola grandezza misurabile, come la posizione, l’energia o il momento, lo stato quantistico ci fornisce informazioni sulla probabilità di ottenere specifici valori di quella grandezza quando effettuiamo una misurazione. Ad esempio, se consideriamo lo stato di una particella in relazione alla posizione, lo stato quantistico ci darà informazioni sulla probabilità di trovare la particella in diverse posizioni.
SINCRONIZZAZIONE SPONTANEA – ENTANGLEMENT
Ci sono alcune analogie interessanti tra i due fenomeni.
L’entanglement quantistico, come abbiamo detto, è caratterizzato dal fatto che due particelle possono diventare interdipendenti (la misura di una influisce immediatamente sulla misura dell’altra, indipendentemente dalla distanza che le separa). In modo simile, la sincronizzazione spontanea può mettere in fase un insieme di elementi, creando una sorta di interdipendenza tra di stessi. Se un elemento del sistema si muove in un determinato modo, gli altri elementi del sistema rispondono in modo sincronizzato, creando una sorta di “connessione” tra di loro. Questa connessione può essere molto forte, tanto da far sì che gli elementi del sistema agiscano come un’unica entità.
Esperimento di fisica che vede alcuni metronomi (in azione) allineati su di una base comune (un piano elastico o superficie oscillante), la quale viene messa in vibrazione dal loro stesso movimento. Le oscillazioni dei metronomi si influenzeranno a vicenda, attraverso l’interazione reciproca tramite la piattaforma elastica, portando così a un movimento coordinato e sincronizzato.
Si potrebbe dire che la sincronizzazione avviene grazie alla creazione di un campo di coerenza, ovvero un’onda che “racchiude” tutti i metronomi e li fa oscillare in modo coordinato. Quando i metronomi sono posti sul piano basculante e messi in moto, iniziano a scambiarsi energia attraverso l’oscillazione della piattaforma, creando un campo di coerenza che li sincronizza. In altre parole, l’energia viene trasmessa da un metronomo all’altro attraverso la piattaforma, finché tutti i metronomi non si trovano in uno stato di oscillazione coordinata. La presenza di questo campo di coerenza è ciò che permette ai metronomi di sincronizzarsi, nonostante la loro oscillazione individuale iniziale non fosse coordinata.
RISONANZA – ENTANGLEMENT
Quando due diapason sono accordati alla stessa frequenza, se uno di essi viene fatto vibrare, l’altro comincerà a vibrare automaticamente, in quanto le sue molecole sono in grado di risuonare alla stessa frequenza. In un modo simile, quando due particelle quantistiche sono entangled, se viene effettuata una misura su una particella, la misura dell’altra particella cambierà automaticamente, in quanto le proprietà quantistiche delle particelle sono “intrecciate”.
In entrambi i casi, i due sistemi (diapason – particelle entangled) mostrano un comportamento coordinato. Nei diapason, la vibrazione di uno induce la vibrazione nell’altro. Nell’entanglement, la misurazione di una particella influenza istantaneamente lo stato dell’altra. Entrambi i fenomeni possono essere descritti come parti di un unico sistema. Anche se la prima è mediata fisicamente e localmente da onde sonore, e l’altra è intrinsecamente quantistica e non–locale.
L’entanglement quantistico potrebbe essere visto come un effetto di risonanza su scala infinita.
ENTANGLEMENT – COSCIENZA E MACROCOSMO
Il modello ORCH-OR (ORCHestrated Objective Reduction) sviluppato dal fisico, cosmologo Roger Penrose e dal medico anestesista Stuart Hameroff, propone la coscienza come il risultato dell’interazione tra le strutture cerebrali e i processi quantistici a livello microscopico. Penrose sostiene che la coscienza non può essere spiegata dalla fisica classica, ma richieda l’utilizzo della fisica quantistica per comprenderne la natura.
Secondo questa incredibile teoria, i microtubuli all’interno delle cellule cerebrali svolgono un ruolo cruciale nell’elaborazione delle informazioni e nell’orchestrazione dei processi neuronali. Tale elaborazione a livello microscopico pare avere un ruolo fondamentale nella formazione della coscienza.
Inoltre, vi è l’idea che la coscienza sia collegata alla teoria dell’entanglement quantistico (ovvero la connessione tra due particelle che si estende oltre lo spazio e il tempo). Secondo la teoria ORCH–OR, l’entanglement quantistico potrebbe svolgere un ruolo nella connessione tra il cervello e i processi quantistici a livello microscopico, contribuendo alla formazione della coscienza.
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