MQ E MUSICA DELLE PARTICELLE

MECCANICA QUANTISTICA E MUSICA DELLE PARTICELLE ELEMENTARI DELL’UNIVERSO

Esiste un’antico legame tra il mondo della musica e quello della fisica (anche se di primo acchito possono sembrare mondi lontani). In passato, lo studio del cosmo, della musica e della fisica fu spesso oggetto di curioso interesse da parte di ricercatori, scienziati e filosofi. Poiché tali discipline venivano considerate strettamente connesse a livello fondamentale, si riteneva possibile vi fossero collegamenti e precise analogie fra di esse. Una similitudine, ad esempio, riguarda proprio il legame tra le onde sonore e le onde che compongono l’universo.

Una teoria importante nella fisica moderna, la teoria delle stringhe, sostiene che tutte le particelle fondamentali dell’universo sono essenzialmente “vibrazioni” di piccolissime stringhe, la cui stessa vibrazione è ciò che le costituisce. Del resto, vibrazioni e risonanze sono alla base (in quanto costituiscono gli elementi fondamentali) della struttura fisica che ci circonda, dalle oscillazioni degli atomi e delle molecole (che fondano la materia stessa), fino ai più grandi aggregati di galassie.

Nell’affascinante teoria delle stringhe (o teoria delle corde – formulata per la prima volta negli anni ’60), le particelle puntiformi sono sostituite da oggetti unodimensionali chiamati appunto stringhe. Per cui il mondo non è più composto da particelle, ma da corde sottilissime, microscopiche, ***che grazie alle leggi della meccanica quantistica*** cominciano a vibrare e produrre suoni“, proprio come le corde di un violino, dando così vita alla materia. Ogni vibrazione di queste corde corrisponde a una particella, esattamente come la vibrazione di una corda di violino corrisponde ad una nota. La teoria delle stringhe si basa su uno spaziotempo a dieci dimensioni, composto dalle quattro dimensioni di spazio e tempo che conosciamo comunemente, più sei dimensioni extra che sono “avvolte” (o “compattate”) su se stesse a livelli microscopici.

la frequenza di vibrazione delle stringhe determina la natura delle particelle elementari dell’universo. Ogni particella corrisponde a una specifica frequenza.

Tale teoria offre un nuovo modo di percepire il cosmo, una nuova prospettiva sulla realtà ultima dell’universo, suggerendo (proprio come sostenevano gli antichi saggi), vi sia un legame tra musica e fisica, poiché le corde vibrazionali, hanno la stessa natura delle onde sonore.

Vibrazioni e risonanze ci circondano, anche se non le possiamo vedere o sentire direttamente.

Inoltre, i due mondi condividono un fenomeno comune: l’entanglement. Questo fenomeno si verifica quando particelle quantistiche si intrecciano e diventano inseparabili, ove lo stato di una particella dipende dallo stato delle altre particelle. Questo legame, noto anche come “correlazione quantistica“, implica che tali particelle coinvolte siano in un certo senso “interconnesse“.

La musica, d’altra parte, è per eccellenza l’arte di organizzare i suoni in modo piacevole e armonioso, ove la combinazione melodica si compone di una struttura armonicamente coerente, completa e complessa. Le note o altri elementi musicali dipendono esclusivamente dal contesto in cui vengono utilizzati. Il loro significato non è definito in modo assoluto, ma varia in base alla relazione che hanno con gli altri elementi musicali presenti nella composizione. Quando due o più melodie vengono suonate contemporaneamente, i suoni si sovrappongono e l’ascoltatore percepisce una melodia complessa che deriva dall’unione delle singole melodie. Le melodie sovrapposte divengono così “intrecciate” a livello percettivo.

Sia l’entanglement che la musica possono quindi rappresentare un’armonia o un’unità tra elementi diversi, poiché entrambi si basano sulla relazione tra le entità coinvolte (in cui le particelle o le melodie divengono “intrecciate” e inseparabili), creando così un significato complessivo del sistema.

***Le leggi della natura sono ciò che permette alle stringhe di vibrare e di produrre i fenomeni osservati nel mondo fisico***.

EDWARD WITTEN RACCONTA LA TEORIA DELLE STRINGHE
Tratto dal documentario: la teoria delle stringhe. La teoria del tutto.

“Proprio come una corda di pianoforte può vibrare in diverse forme armoniche, producendo una frequenza fondamentale e le sue armoniche superiori; nel contesto del modello di Gabriele Veneziano (fisico noto per essere uno dei padri fondatori della teoria delle stringhe), il pione, il mesone rho, il mesone omega, il mesone phi e varie altre particelle forse meno note, sono stati di vibrazione diversi di una sola stringa fondamentale“.

Siete liberi di condividere, copiare e ridistribuire il materiale purché ne citiate la fonte, grazie.

A cura di Serena Giannini

MECCANICA QUANTISTICA E MUSICA DELLE PARTICELLE ELEMENTARI DELL’UNIVERSO

Esiste un’antico legame tra il mondo della musica e quello della fisica (anche se di primo acchito possono sembrare mondi lontani). In passato, lo studio del cosmo, della musica e della fisica fu spesso oggetto di curioso interesse da parte di ricercatori, scienziati e filosofi. Poiché tali discipline venivano considerate strettamente connesse a livello fondamentale, si riteneva possibile vi fossero collegamenti e precise analogie fra di esse. Una similitudine, ad esempio, riguarda proprio il legame tra le onde sonore e le onde che compongono l’universo.

Una teoria importante nella fisica moderna, la teoria delle stringhe, sostiene che tutte le particelle fondamentali dell’universo sono essenzialmente “vibrazioni” di piccolissime stringhe, la cui stessa vibrazione è ciò che le costituisce. Del resto, vibrazioni e risonanze sono alla base (in quanto costituiscono gli elementi fondamentali) della struttura fisica che ci circonda, dalle oscillazioni degli atomi e delle molecole (che fondano la materia stessa), fino ai più grandi aggregati di galassie.

Nell’affascinante teoria delle stringhe (o teoria delle corde – formulata per la prima volta negli anni ’60), le particelle puntiformi sono sostituite da oggetti unodimensionali chiamati appunto stringhe. Per cui il mondo non è più composto da particelle, ma da corde sottilissime, microscopiche, ***che grazie alle leggi della meccanica quantistica*** cominciano a vibrare e produrre suoni“, proprio come le corde di un violino, dando così vita alla materia. Ogni vibrazione di queste corde corrisponde a una particella, esattamente come la vibrazione di una corda di violino corrisponde ad una nota. La teoria delle stringhe si basa su uno spaziotempo a dieci dimensioni, composto dalle quattro dimensioni di spazio e tempo che conosciamo comunemente, più sei dimensioni extra che sono “avvolte” (o “compattate”) su se stesse a livelli microscopici.

la frequenza di vibrazione delle stringhe determina la natura delle particelle elementari dell’universo. Ogni particella corrisponde a una specifica frequenza.

Tale teoria offre un nuovo modo di percepire il cosmo, una nuova prospettiva sulla realtà ultima dell’universo, suggerendo (proprio come sostenevano gli antichi saggi), vi sia un legame tra musica e fisica, poiché le corde vibrazionali, hanno la stessa natura delle onde sonore.

Vibrazioni e risonanze ci circondano, anche se non le possiamo vedere o sentire direttamente.

Inoltre, i due mondi condividono un fenomeno comune: l’entanglement. Questo fenomeno si verifica quando particelle quantistiche si intrecciano e diventano inseparabili, ove lo stato di una particella dipende dallo stato delle altre particelle. Questo legame, noto anche come “correlazione quantistica“, implica che tali particelle coinvolte siano in un certo senso “interconnesse“.

La musica, d’altra parte, è per eccellenza l’arte di organizzare i suoni in modo piacevole e armonioso, ove la combinazione melodica si compone di una struttura armonicamente coerente, completa e complessa. Le note o altri elementi musicali dipendono esclusivamente dal contesto in cui vengono utilizzati. Il loro significato non è definito in modo assoluto, ma varia in base alla relazione che hanno con gli altri elementi musicali presenti nella composizione. Quando due o più melodie vengono suonate contemporaneamente, i suoni si sovrappongono e l’ascoltatore percepisce una melodia complessa che deriva dall’unione delle singole melodie. Le melodie sovrapposte divengono così “intrecciate” a livello percettivo.

Sia l’entanglement che la musica possono quindi rappresentare un’armonia o un’unità tra elementi diversi, poiché entrambi si basano sulla relazione tra le entità coinvolte (in cui le particelle o le melodie divengono “intrecciate” e inseparabili), creando così un significato complessivo del sistema.

***Le leggi della natura sono ciò che permette alle stringhe di vibrare e di produrre i fenomeni osservati nel mondo fisico***.

EDWARD WITTEN RACCONTA LA TEORIA DELLE STRINGHE
Tratto dal documentario: la teoria delle stringhe. La teoria del tutto.

“Proprio come una corda di pianoforte può vibrare in diverse forme armoniche, producendo una frequenza fondamentale e le sue armoniche superiori; nel contesto del modello di Gabriele Veneziano (fisico noto per essere uno dei padri fondatori della teoria delle stringhe), il pione, il mesone rho, il mesone omega, il mesone phi e varie altre particelle forse meno note, sono stati di vibrazione diversi di una sola stringa fondamentale“.

Siete liberi di condividere, copiare e ridistribuire il materiale purché ne citiate la fonte, grazie.

A cura di Serena Giannini

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