SCALA NATURALE
SCALA NATURALE – TOLEMAICA O ZARLINIANA
Sistema musicale di accordatura basato sulla successione naturale dei suoni armonici di una nota fondamentale (intonazione naturale).
La scala fu inventata da Archita, e ripresa poi dai greco-latini Didimo di Alessandria (I secolo a.C.) e Claudio Tolomeo (83-161 d.C.). Ciononostante, essa venne utilizzata solamente dopo la diffusione dell’opera di Gioseffo Zarlino (Le Istitutioni Harmoniche –1558).
PICCOLA PREMESSA RIGUARDO ALLA SCALA PITAGORICA
La teoria fisico–numerica della scuola pitagorica si basava essenzialmente sulla tetraktys, la quale non considerava rapporti tra i suoni con valore superiore al numero 4.
La scala pitagorica diatonica si ottiene partendo da due rapporti fondamentali:
2/1 che corrisponde all’intervallo di 8ª
3/2 che corrisponde all’intervallo di 5ª giusta (ascendente o discendente).
Partendo per esempio dalla nota – Do3 – si costruiscono intervalli di 5ª ascendenti, andando a moltiplicare continuamente per 3/2 la nota ottenuta di volta in volta. Do3 – Sol3 – Re4 – La4 – Mi5 – Si5 . . . ricavando in questo modo i seguenti rapporti:
1/1 – 3/2 – 9/8 – 27/16 – 81/64 – 243/128. . .
Per ottenere il Fa, dalla nota di partenza si scende di una 5ª e si sale poi di un’ottava.
Mettendo in ordine tonale i rapporti della scala pitagorica diatonica ne consegue la successione:
1/1 – 9/8 – 81/64 – 4/3 – 3/2 – 27/16 – 243/128 – 2/1
Do -> Re -> Mi -> Fa -> Sol -> La -> Si -> Do
I rapporti: 81/64 (3ª Maggiore) – 27/16 (6ª Maggiore) e 243/128 (7ª Maggiore) non sono rapporti semplici e non restituiscono perciò suoni consonanti.
Mentre i rapporti di 3ª e 6ª nella scala naturale si presentano semplici, per cui avremo suoni perfettamente consonanti.
Secondo Pitagora il principio della consonanza viene determinato da “rapporti semplici“.
Come mai egli allora non prese in considerazione i rapporti semplici della scala naturale (in quanto consonanti), per determinare gli intervalli di 3ª e 6ª ?
Pitagora aveva un’adorazione per il numero 10 – 1+2+3+4 = 10 – considerato numero magico dei Pitagorici (vedi Tetraktys), e questo è uno dei motivi per il quale egli non considerò mai i rapporti:
5/4 (Do–Mi terza maggiore)
5/3 (Do–La sesta maggiore)
6/5 (Re–Fa terza minore)
Codesti rapporti si possono ancora considerare a tutti gli effetti suoni consonanti.
Fu Claudio Tolomeo a reintrodurre i valori precedentemente rifiutati da Pitagora (5/4 e 5/3 ), creando così cinque consonanze e due deboli dissonanze (Re = 9/8 e Si = 15/8). Egli pertanto ottenne una scala migliore rispetto a quella Pitagorica, con terze e seste molto più consonanti.
I suoni che costituiscono tale scala si ottengono grazie alla serie degli armonici naturali della nota di riferimento. Questa è la ragione per la quale viene chiamata anche scala naturale, per la precisione essa contiene i primi 5 armonici. . . ma nonostante tutto c’erano ancora dei difetti.
Alcuni strumenti musicali a note fisse (o intonazione fissa) come il pianoforte, il clavicembalo, l’arpa etc. non permettono di utilizzare né la scala pitagorica né la scala tolemaica, per via delle modulazioni di tonalità. Gli intervalli cambiano e la differenza (seppur leggera) tra semitono cromatico e diatonico causa problemi non da poco su tali strumenti, per i quali sarebbe infatti indispensabile correggere l’intonazione ad ogni cambio di tonalità. Non è così per un violino per esempio, strumento che permette di suonare tutte le frequenze spostando il dito ed aggiustando così gli intervalli. Questa è la ragione per cui sono nati i temperamenti.
Quindi, sia nella scala pitagorica che in quella naturale partendo da una nota differente dal Do e rispettando le altezze dei suoni esattamente come nella scala di Do, la sequenza dei semitoni in successione nella nuova scala cambierebbe completamente.
Zarlino, oltre ai rapporti cardine della scala pitagorica di 2/1 (ottava), 3/2 (quinta) e 4/3 (quarta), dal quale egli partì, considerò anche quelli di terza maggiore (rapporto 5/4) e di terza minore (conseguito come differenza tra una quinta e una terza maggiore – (3/2) / (5/4) = 6/5). Mentre gli altri intervalli si ottenevano in seguito all’interpolazione di quelli precedentemente definiti, ovvero:
Seconda maggiore = quinta − quarta = (3/2) / (4/3) = 9/8
Sesta maggiore = quarta + terza maggiore = (4/3) × (5/4) = 5/3
Settima maggiore = quinta + terza maggiore = (3/2) × (5/4) = 15/8
TABELLA – RAPPORTI SCALA NATURALE (DIATONICA) – INTERVALLI
I rapporti 1/1 – 9/8 – 5/4 – 4/3 – 3/2 – 5/3 – 15/8 – 2/1 rappresentano le proporzioni tra le frequenze delle note partendo da una fondamentale.
Per esempio, il rapporto di frequenza tra Do = 256 Hz e La = 432 Hz viene calcolato semplicemente dividendo la frequenza di La per quella di Do, ovvero 432/256 = 1,6875 (decimale) = 27/16 (espresso in frazione).
Do = 259.2 Hz e Re = 291.6 Hz -> 291.6/259.2 = 1,125 = 9/8
Do = 259.2 Hz e Mi = 324 Hz -> 324/259.2 = 1,25 = 5/4
Do = 259.2 Hz e Fa = 345.6 Hz -> 345.6/259.2 = 1,3333 = 4/3
Do = 259.2 Hz e Sol = 388.8 Hz -> 388.8/259.2 = 1,5 = 3/2
Do = 259.2 Hz e La = 432 Hz -> 432/259.2 = 1,6667 = 5/3
Do = 259.2 Hz e Si = 432 Hz -> 486/259.2 = 1,875 = 15/8
Note Rapp. S. Nat. Note Intervalli Do-Re 9:8 Do-Re Tono Magg. 9:8 Do-Mi 5:4 Re-Mi Tono Min. 10:9 Do-Fa 4:3 Mi-Fa Semitono 16:15 Do-Sol 3:2 Fa-Sol Tono Magg. 9:8 Do-La 5:3 Sol-La Tono Min. 10:9 Do-Si 15:8 La-Si Tono magg. 9:8 Do-Do 2:1 Si-Do Semitono 16:15
Così Zarlino, prendendo come riferimento i suoni armonici prodotti da un suono fondamentale, costituì l’intera scala, basando l’ampiezza degli intervalli sui relativi rapporti della serie armonica.
ILLUSTRAZIONE IN NOTAZIONE MUSICALE DELLA SERIE ARMONICA CON RELATIVI INTERVALLI CONTRASSEGNATI – OTTENUTA PARTENDO DALLA NOTA FONDAMENTALE DO.
Clicca sul titolo per visionare l’illustrazione
La scala costruita in base all’intonazione naturale si erige pertanto su tre tipi d’intervallo:
tono maggiore – pari a 9:8 (Do–Re, Fa–Sol, La–Si)
tono minore – pari a 10:9 (Re–Mi, Sol–La).
semitono diatonico (16:15) (Mi–Fa, Si–Do).
Lo svantaggio è che rispetto alla scala pitagorica non c’era più un solo intervallo corrispondente al tono, ma due.
La differenza tra tono maggiore e tono minore viene denominata comma sintonico (o comma di Didimo) (81/80), mentre la differenza tra la terza maggiore (5/4) e la terza minore (6/5) è il semitono cromatico (25/24).
La differenza di rapporto tra la 3ª pitagorica (dissonante – 81/64) e la 3ª naturale (consonante – 5/4) è proprio il comma sintonico (o comma di Didimo) ovvero (81/64)/(5/4) = 81/80 = 1,0125, cioè 21,5 cent. La differenza tra il comma pitagorico e sintonico è inferiore a 2 cent ed è detta schisma, un intervallo estremamente piccolo.
Un’altro svantaggio, oltre ai problemi legati al cambio di tonalità sopracitati, è che nella scala naturale diatonica l’intervallo di 5ª Re–La (che non è 3/2 ma 40/27, quindi tutt’altro che semplice) e l’intervallo complementare di 4ª La–Re (con rapporto 27:20 – anziché 4:3), divengono dissonanti.
Anche nel caso della scala cromatica naturale, l’intervallo di 5ª Sol ♯ – Mi♭dimostra d’esser calante.
Re3 291,6 Hz x 40/27 = La3 432 Hz
La3 432 Hz x 27/20 = Re4 583,2 Hz
Occorre poi distinguere le terze e le seste tra maggiori e minori.
Le terze maggiori (Do–Mi, Fa–La e Sol–Si) corrispondenti al rapporto semplice di 5:4 e le terze minori (Mi–Sol, La–Do e Si–Re) corrispondenti al rapporto semplice di 6:5, suonavano consonanti (unica eccezione l’intervallo Re–Fa, che risultava “stonato” a causa del rapporto non semplice di 32:27).
Re3 291.6 x 32/27 = Fa3 345,6 Hz
Le seste maggiori (Do–La, Re–Si e Sol–Mi) erano consonanti (rapporto 5:3), invece l’intervallo Fa–Re (rapporto 27:16) risultava leggermente dissonante. Le seste minori (Mi–Do, La–Fa e Si–Sol) per via del rapporto semplice di 8:5 suonavano bensì tutte intonate.
Fa3 345.6 x 27/16 = Re4 583,2 Hz
La scala di Zarlino era sicuramente più adatta alla polifonia; non più fondata sulla divisione matematica del monocordo, ma sulla successione dei suoni armonici originati dalla nota base. Veniva considerata dal punto di vista sensoriale e scientifico la migliore.
TABELLA – CONFRONTO RAPPORTI SCALA NATURALE – PITAGORICA (DIATONICA) – La3 = 432 Hz
Nota S. Naturale S. Pitagorica Freq. S. Pitag. Freq. S. Nat. Do 1:1 1:1 256 Hz 259.2 Hz Re 9:8 9:8 288 Hz 291.6 Hz Mi 5:4 81:64 324 Hz 324 Hz Fa 4:3 4:3 341 Hz 345.6 Hz Sol 3:2 3:2 384 Hz 388.8 Hz La 5:3 27:16 432 Hz 432 Hz Si 15:8 243:128 486 Hz 486 Hz Do 2:1 2:1 512 Hz 518.4 Hz
Nella seguente Tabella comparativa vengono calcolati i cent rispetto alla nota base della scala: pitagorica, zarliniana e temperata
Grado della scala S. Pitagorica S. Zarliniana S. Temperata Nome Intervallo
Do = = = Unisono
tra Do e Re 204 204 200 2ª M
tra Do e Mi 408 386 400 3ª M
tra Do e Fa 498 498 500 4ª G
tra Do e Sol 702 702 700 5ª G
tra Do e La 906 884 900 6ª M
tra Do e Si 1110 1088 1100 7ª M
tra Do e Do 1200 1200 1200 8ª G
Nella seguente Tabella comparativa vengono calcolati i cent rispetto alla nota successiva della scala: pitagorica, zarliniana e temperata
Grado della scala S. Pitagorica S. Zarliniana S. Temperata Nome Intervallo
Do = = = Unisono
tra Do e Re 204 204 200 Tono
tra Re e Mi 204 182 200 Tono
tra Mi e Fa 90 112 100 Semitono
tra Fa e Sol 204 204 200 Tono
tra Sol e La 204 182 200 Tono
tra La e Si 204 204 200 Tono
tra Si e Do 90 112 100 Semitono
la Limma (o semitono di Pitagora o semitono diatonico) 256:243 viene sostituita dal semitono diatonico di 16:15 che troviamo tra Mi–Fa, Si–Do, mentre fra Do–Re, Fa–Sol, La–Si abbiamo un intervallo di 9:8, che Zarlino chiamò tono maggiore e fra Re–Mi, Sol–La un intervallo appena più corto, di 10:9, chiamato da Zarlino tono minore.
Ponendo in relazione tono minore e semitono diatonico, otteniamo 10/9 : 16/15 = 25/24, ovvero il semitono cromatico. Quindi, la differenza fra tono minore e semitono diatonico è proprio il semitono cromatico.
T − T − S − T − T − T − S
TONO MAGGIORE = 9:8 = 1,125 (valori decimali) – 204 CENT
TONO MINORE = 10:9 = 1,111 (valori decimali) – 182 CENT
SEMITONO DIATONICO = 16:15 = 1,066 (valori decimali) – 112 CENT
SEMITONO CROMATICO = 25/24 = 1,041 (valori decimali) – 71 CENT
CALCOLO TONO MAGGIORE – MINORE E SEMITONO DIATONICO
Do 1:1 -> Re 9:8 -> Mi -> 5:4 -> Fa 4:3 -> Sol 3:2 -> La 5:3 -> Si 15:8 -> Do 2:1
Ricapitolando, la scala zarliniana è quindi caratterizzata da tre intervalli tra le note in successione: il semitono diatonico (equivalente a circa 112 cent) il tono maggiore (equivalente a 204 cent) e il tono minore (equivalente a 182 cent)
Do–Re -> 9:8 (esattamente come nella scala pitagorica)
Re–Mi -> (5:4) : (9:8) = 10:9
Mi–Fa -> (4:3) : (5:4) = 16:15
Fa–Sol -> (3:2) : (4:3) = 9:8
Sol–La -> (5:3) : (3:2) = 10:9
La–Si -> (15:8) : (5:3) = 9:8
Si–Do -> (2:1) : (15:8) = 16:15
TABELLA – SCALA NATURALE CON SEMITONO DIATONICO – La3 = 432 Hz – Do3 = 259.2 Hz
Nota Rapporto Freq. (Hz) Cent Semitoni (cent) Do 1:1 259.2 0 . . . Do♯ 16:15 276.48 112 112 Re 9:8 291.6 204 92 Mib 6:5 311.04 316 112 Mi 5:4 324 386 71 Fa 4:3 345.6 498 112 Fa♯ 45:32 364.5 590 92 Sol 3:2 388.8 702 112 Sol♯ 8:5 414.72 814 112 La 5:3 432 885 71 Sib 9:5 466.56 1018 133 Si 15:8 486 1088 71 Do 2:1 518.4 1200 112
TABELLA – SCALA NATURALE CON SEMITONO CROMATICO – La3 = 432 Hz – Do3 = 259.2 Hz
Nota Rapporto Freq. (Hz) Cent Semitoni (cent) Do 1:1 259.2 0 . . . Do♯ 25:24 270 71 71 Re 9:8 291.6 204 133 Mib 6:5 311.04 316 112 Mi 5:4 324 386 71 Fa 4:3 345.6 498 112 Fa♯ 25:18 360 569 71 Sol 3:2 388.8 702 133 Sol♯ 25:16 405 773 71 La 5:3 432 885 112 Sib 9:5 466.56 1018 133 Si 15:8 486 1088 71 Do 2:1 518.4 1200 112
SE VOLETE APPROFONDIRE L’ARGOMENTO DI SEGUITO ALCUNI PDF
Accordatura e Temperamento: Cronaca di un Compromesso Storico – Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari
Matematica e musicologia: la costruzione dei temperamenti – Silvio Gregorini
Musica e matematica: l’algoritmo Chas – Sonia Cannas
I Pitagorici e la Ricerca dell’Armonia – R.Baldini
Armonia – Vincenzo Pisciuneri
“Ennio Morricone: “Forse saremo musica. . . mi piacerebbe che ci trasformassimo tutti in dei suoni. In fondo, se in origine eravamo dei suoni, mi pare bello pensare che torneremo ad esserlo.”
A cura di Serena Giannini
SCALA NATURALE – TOLEMAICA O ZARLINIANA
Sistema musicale di accordatura basato sulla successione naturale dei suoni armonici di una nota fondamentale (intonazione naturale).
La scala fu inventata da Archita, e ripresa poi dai greco-latini Didimo di Alessandria (I secolo a.C.) e Claudio Tolomeo (83-161 d.C.). Ciononostante, essa venne utilizzata solamente dopo la diffusione dell’opera di Gioseffo Zarlino (Le Istitutioni Harmoniche –1558).
PICCOLA PREMESSA RIGUARDO ALLA SCALA PITAGORICA
La teoria fisico–numerica della scuola pitagorica si basava essenzialmente sulla tetraktys, la quale non considerava rapporti tra i suoni con valore superiore al numero 4.
La scala pitagorica diatonica si ottiene partendo da due rapporti fondamentali:
2/1 che corrisponde all’intervallo di 8ª
3/2 che corrisponde all’intervallo di 5ª giusta (ascendente o discendente).
Partendo per esempio dalla nota – Do3 – si costruiscono intervalli di 5ª ascendenti, andando a moltiplicare continuamente per 3/2 la nota ottenuta di volta in volta. Do3 – Sol3 – Re4 – La4 – Mi5 – Si5 . . . ricavando in questo modo i seguenti rapporti:
1/1 – 3/2 – 9/8 – 27/16 – 81/64 – 243/128. . .
Per ottenere il Fa, dalla nota di partenza si scende di una 5ª e si sale poi di un’ottava.
Mettendo in ordine tonale i rapporti della scala pitagorica diatonica ne consegue la successione:
1/1 – 9/8 – 81/64 – 4/3 – 3/2 – 27/16 – 243/128 – 2/1
Do -> Re -> Mi -> Fa -> Sol -> La -> Si -> Do
I rapporti: 81/64 (3ª Maggiore) – 27/16 (6ª Maggiore) e 243/128 (7ª Maggiore) non sono rapporti semplici e non restituiscono perciò suoni consonanti.
Mentre i rapporti di 3ª e 6ª nella scala naturale si presentano semplici, per cui avremo suoni perfettamente consonanti.
Secondo Pitagora il principio della consonanza viene determinato da “rapporti semplici“.
Come mai egli allora non prese in considerazione i rapporti semplici della scala naturale (in quanto consonanti), per determinare gli intervalli di 3ª e 6ª ?
Pitagora aveva un’adorazione per il numero 10 – 1+2+3+4 = 10 – considerato numero magico dei Pitagorici (vedi Tetraktys), e questo è uno dei motivi per il quale egli non considerò mai i rapporti:
5/4 (Do–Mi terza maggiore)
5/3 (Do–La sesta maggiore)
6/5 (Re–Fa terza minore)
Codesti rapporti si possono ancora considerare a tutti gli effetti suoni consonanti.
Fu Claudio Tolomeo a reintrodurre i valori precedentemente rifiutati da Pitagora (5/4 e 5/3 ), creando così cinque consonanze e due deboli dissonanze (Re = 9/8 e Si = 15/8). Egli pertanto ottenne una scala migliore rispetto a quella Pitagorica, con terze e seste molto più consonanti.
I suoni che costituiscono tale scala si ottengono grazie alla serie degli armonici naturali della nota di riferimento. Questa è la ragione per la quale viene chiamata anche scala naturale, per la precisione essa contiene i primi 5 armonici. . . ma nonostante tutto c’erano ancora dei difetti.
Alcuni strumenti musicali a note fisse (o intonazione fissa) come il pianoforte, il clavicembalo, l’arpa etc. non permettono di utilizzare né la scala pitagorica né la scala tolemaica, per via delle modulazioni di tonalità. Gli intervalli cambiano e la differenza (seppur leggera) tra semitono cromatico e diatonico causa problemi non da poco su tali strumenti, per i quali sarebbe infatti indispensabile correggere l’intonazione ad ogni cambio di tonalità. Non è così per un violino per esempio, strumento che permette di suonare tutte le frequenze spostando il dito ed aggiustando così gli intervalli. Questa è la ragione per cui sono nati i temperamenti.
Quindi, sia nella scala pitagorica che in quella naturale partendo da una nota differente dal Do e rispettando le altezze dei suoni esattamente come nella scala di Do, la sequenza dei semitoni in successione nella nuova scala cambierebbe completamente.
Zarlino, oltre ai rapporti cardine della scala pitagorica di 2/1 (ottava), 3/2 (quinta) e 4/3 (quarta), dal quale egli partì, considerò anche quelli di terza maggiore (rapporto 5/4) e di terza minore (conseguito come differenza tra una quinta e una terza maggiore – (3/2) / (5/4) = 6/5). Mentre gli altri intervalli si ottenevano in seguito all’interpolazione di quelli precedentemente definiti, ovvero:
Seconda maggiore = quinta − quarta = (3/2) / (4/3) = 9/8
Sesta maggiore = quarta + terza maggiore = (4/3) × (5/4) = 5/3
Settima maggiore = quinta + terza maggiore = (3/2) × (5/4) = 15/8
TABELLA – RAPPORTI SCALA NATURALE (DIATONICA) – INTERVALLI
I rapporti 1/1 – 9/8 – 5/4 – 4/3 – 3/2 – 5/3 – 15/8 – 2/1 rappresentano le proporzioni tra le frequenze delle note partendo da una fondamentale.
Per esempio, il rapporto di frequenza tra Do = 256 Hz e La = 432 Hz viene calcolato semplicemente dividendo la frequenza di La per quella di Do, ovvero 432/256 = 1,6875 (decimale) = 27/16 (espresso in frazione).
Do = 259.2 Hz e Re = 291.6 Hz -> 291.6/259.2 = 1,125 = 9/8
Do = 259.2 Hz e Mi = 324 Hz -> 324/259.2 = 1,25 = 5/4
Do = 259.2 Hz e Fa = 345.6 Hz -> 345.6/259.2 = 1,3333 = 4/3
Do = 259.2 Hz e Sol = 388.8 Hz -> 388.8/259.2 = 1,5 = 3/2
Do = 259.2 Hz e La = 432 Hz -> 432/259.2 = 1,6667 = 5/3
Do = 259.2 Hz e Si = 432 Hz -> 486/259.2 = 1,875 = 15/8
Note Rapp. S. Nat. Note Intervalli Do-Re 9:8 Do-Re Tono Magg. 9:8 Do-Mi 5:4 Re-Mi Tono Min. 10:9 Do-Fa 4:3 Mi-Fa Semitono 16:15 Do-Sol 3:2 Fa-Sol Tono Magg. 9:8 Do-La 5:3 Sol-La Tono Min. 10:9 Do-Si 15:8 La-Si Tono magg. 9:8 Do-Do 2:1 Si-Do Semitono 16:15
Così Zarlino, prendendo come riferimento i suoni armonici prodotti da un suono fondamentale, costituì l’intera scala, basando l’ampiezza degli intervalli sui relativi rapporti della serie armonica.
ILLUSTRAZIONE IN NOTAZIONE MUSICALE DELLA SERIE ARMONICA CON RELATIVI INTERVALLI CONTRASSEGNATI – OTTENUTA PARTENDO DALLA NOTA FONDAMENTALE DO.
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La scala costruita in base all’intonazione naturale si erige pertanto su tre tipi d’intervallo:
tono maggiore – pari a 9:8 (Do–Re, Fa–Sol, La–Si)
tono minore – pari a 10:9 (Re–Mi, Sol–La).
semitono diatonico (16:15) (Mi–Fa, Si–Do).
Lo svantaggio è che rispetto alla scala pitagorica non c’era più un solo intervallo corrispondente al tono, ma due.
La differenza tra tono maggiore e tono minore viene denominata comma sintonico (o comma di Didimo) (81/80), mentre la differenza tra la terza maggiore (5/4) e la terza minore (6/5) è il semitono cromatico (25/24).
La differenza di rapporto tra la 3ª pitagorica (dissonante – 81/64) e la 3ª naturale (consonante – 5/4) è proprio il comma sintonico (o comma di Didimo) ovvero (81/64)/(5/4) = 81/80 = 1,0125, cioè 21,5 cent. La differenza tra il comma pitagorico e sintonico è inferiore a 2 cent ed è detta schisma, un intervallo estremamente piccolo.
Un’altro svantaggio, oltre ai problemi legati al cambio di tonalità sopracitati, è che nella scala naturale diatonica l’intervallo di 5ª Re–La (che non è 3/2 ma 40/27, quindi tutt’altro che semplice) e l’intervallo complementare di 4ª La–Re (con rapporto 27:20 – anziché 4:3), divengono dissonanti.
Anche nel caso della scala cromatica naturale, l’intervallo di 5ª Sol ♯ – Mi♭dimostra d’esser calante.
Re3 291,6 Hz x 40/27 = La3 432 Hz
La3 432 Hz x 27/20 = Re4 583,2 Hz
Occorre poi distinguere le terze e le seste tra maggiori e minori.
Le terze maggiori (Do–Mi, Fa–La e Sol–Si) corrispondenti al rapporto semplice di 5:4 e le terze minori (Mi–Sol, La–Do e Si–Re) corrispondenti al rapporto semplice di 6:5, suonavano consonanti (unica eccezione l’intervallo Re–Fa, che risultava “stonato” a causa del rapporto non semplice di 32:27).
Re3 291.6 x 32/27 = Fa3 345,6 Hz
Le seste maggiori (Do–La, Re–Si e Sol–Mi) erano consonanti (rapporto 5:3), invece l’intervallo Fa–Re (rapporto 27:16) risultava leggermente dissonante. Le seste minori (Mi–Do, La–Fa e Si–Sol) per via del rapporto semplice di 8:5 suonavano bensì tutte intonate.
Fa3 345.6 x 27/16 = Re4 583,2 Hz
La scala di Zarlino era sicuramente più adatta alla polifonia; non più fondata sulla divisione matematica del monocordo, ma sulla successione dei suoni armonici originati dalla nota base. Veniva considerata dal punto di vista sensoriale e scientifico la migliore.
TABELLA – CONFRONTO RAPPORTI SCALA NATURALE – PITAGORICA (DIATONICA) – La3 = 432 Hz
Nota S. Naturale S. Pitagorica Freq. S. Pitag. Freq. S. Nat. Do 1:1 1:1 256 Hz 259.2 Hz Re 9:8 9:8 288 Hz 291.6 Hz Mi 5:4 81:64 324 Hz 324 Hz Fa 4:3 4:3 341 Hz 345.6 Hz Sol 3:2 3:2 384 Hz 388.8 Hz La 5:3 27:16 432 Hz 432 Hz Si 15:8 243:128 486 Hz 486 Hz Do 2:1 2:1 512 Hz 518.4 Hz
Nella seguente Tabella comparativa vengono calcolati i cent rispetto alla nota base della scala: pitagorica, zarliniana e temperata
Grado della scala S. Pitagorica S. Zarliniana S. Temperata Nome Intervallo
Do = = = Unisono
tra Do e Re 204 204 200 2ª M
tra Do e Mi 408 386 400 3ª M
tra Do e Fa 498 498 500 4ª G
tra Do e Sol 702 702 700 5ª G
tra Do e La 906 884 900 6ª M
tra Do e Si 1110 1088 1100 7ª M
tra Do e Do 1200 1200 1200 8ª G
Nella seguente Tabella comparativa vengono calcolati i cent rispetto alla nota successiva della scala: pitagorica, zarliniana e temperata
Grado della scala S. Pitagorica S. Zarliniana S. Temperata Nome Intervallo
Do = = = Unisono
tra Do e Re 204 204 200 Tono
tra Re e Mi 204 182 200 Tono
tra Mi e Fa 90 112 100 Semitono
tra Fa e Sol 204 204 200 Tono
tra Sol e La 204 182 200 Tono
tra La e Si 204 204 200 Tono
tra Si e Do 90 112 100 Semitono
la Limma (o semitono di Pitagora o semitono diatonico) 256:243 viene sostituita dal semitono diatonico di 16:15 che troviamo tra Mi–Fa, Si–Do, mentre fra Do–Re, Fa–Sol, La–Si abbiamo un intervallo di 9:8, che Zarlino chiamò tono maggiore e fra Re–Mi, Sol–La un intervallo appena più corto, di 10:9, chiamato da Zarlino tono minore.
Ponendo in relazione tono minore e semitono diatonico, otteniamo 10/9 : 16/15 = 25/24, ovvero il semitono cromatico. Quindi, la differenza fra tono minore e semitono diatonico è proprio il semitono cromatico.
T − T − S − T − T − T − S
TONO MAGGIORE = 9:8 = 1,125 (valori decimali) – 204 CENT
TONO MINORE = 10:9 = 1,111 (valori decimali) – 182 CENT
SEMITONO DIATONICO = 16:15 = 1,066 (valori decimali) – 112 CENT
SEMITONO CROMATICO = 25/24 = 1,041 (valori decimali) – 71 CENT
CALCOLO TONO MAGGIORE – MINORE E SEMITONO DIATONICO
Do 1:1 -> Re 9:8 -> Mi -> 5:4 -> Fa 4:3 -> Sol 3:2 -> La 5:3 -> Si 15:8 -> Do 2:1
Ricapitolando, la scala zarliniana è quindi caratterizzata da tre intervalli tra le note in successione: il semitono diatonico (equivalente a circa 112 cent) il tono maggiore (equivalente a 204 cent) e il tono minore (equivalente a 182 cent)
Do–Re -> 9:8 (esattamente come nella scala pitagorica)
Re–Mi -> (5:4) : (9:8) = 10:9
Mi–Fa -> (4:3) : (5:4) = 16:15
Fa–Sol -> (3:2) : (4:3) = 9:8
Sol–La -> (5:3) : (3:2) = 10:9
La–Si -> (15:8) : (5:3) = 9:8
Si–Do -> (2:1) : (15:8) = 16:15
TABELLA – SCALA NATURALE CON SEMITONO DIATONICO – La3 = 432 Hz – Do3 = 259.2 Hz
Nota Rapporto Freq. (Hz) Cent Semitoni (cent)
Do 1:1 259.2 0 . . .
Do♯ 16:15 276.48 112 112
Re 9:8 291.6 204 92
Mib 6:5 311.04 316 112
Mi 5:4 324 386 71
Fa 4:3 345.6 498 112
Fa♯ 45:32 364.5 590 92
Sol 3:2 388.8 702 112
Sol♯ 8:5 414.72 814 112
La 5:3 432 885 71
Sib 9:5 466.56 1018 133
Si 15:8 486 1088 71
Do 2:1 518.4 1200 112
TABELLA – SCALA NATURALE CON SEMITONO CROMATICO – La3 = 432 Hz – Do3 = 259.2 Hz
Nota Rapporto Freq. (Hz) Cent Semitoni (cent)
Do 1:1 259.2 0 . . .
Do♯ 25:24 270 71 71
Re 9:8 291.6 204 133
Mib 6:5 311.04 316 112
Mi 5:4 324 386 71
Fa 4:3 345.6 498 112
Fa♯ 25:18 360 569 71
Sol 3:2 388.8 702 133
Sol♯ 25:16 405 773 71
La 5:3 432 885 112
Sib 9:5 466.56 1018 133
Si 15:8 486 1088 71
Do 2:1 518.4 1200 112
SE VOLETE APPROFONDIRE L’ARGOMENTO DI SEGUITO ALCUNI PDF
Accordatura e Temperamento: Cronaca di un Compromesso Storico – Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari
Matematica e musicologia: la costruzione dei temperamenti – Silvio Gregorini
Musica e matematica: l’algoritmo Chas – Sonia Cannas
I Pitagorici e la Ricerca dell’Armonia – R.Baldini
Armonia – Vincenzo Pisciuneri
“Ennio Morricone: “Forse saremo musica. . . mi piacerebbe che ci trasformassimo tutti in dei suoni. In fondo, se in origine eravamo dei suoni, mi pare bello pensare che torneremo ad esserlo.”
“La malattia è un problema musicale. La guarigione è una soluzione musicale. Quanto maggiore è il talento musicale del medico tanto più rapida e definitiva la guarigione”
Novalis
Grazie per il prezioso contributo alla conoscenza!
Maurizio Militello
Grazie di Cuore per aver condiviso questa riflessione così profonda!